La birra in casa: Istruzioni per la preparazione

La produzione della Birra casalinga in Italia è ancora poco diffusa, ma forse non tutti sanno che esistono metodi e strumenti che possono aiutarci in questa pratica a birra che otteniamo è naturale senza aggiunta di coloranti o conservanti artificiali e pertanto perfettamente genuina. 

Inoltre dà molta soddisfazione poter servire una birra che abbiamo prodotto noi stessi e parenti e gli amici ne rimarranno piacevolmente sorpresi. L’ingrediente principale della birra è l’orzo distico, che per poter essere utilizzato nella fermentazione deve prima trasformarsi in malto. 

L’orzo viene lasciato macerare in acqua per alcuni giorni fino alla germinazione: in questa fase si formano gli enzimi capaci di trasformare gli amidi in maltosio. Successivamente, si procede  all’essicazione e alla tostatura che saranno effettuate a temperature diverse per ottenere le varie qualità di birra. Per la “LAGER“ si utilizza un’essiccazione delicata, mentre per le “ALE - BITTER - MILD“ si essicca il malto con una leggera tostatura. Si utilizzano lieviti Saccharomyces Cervisiae, a fermentazione alta, che lavorano felicemente fra i 16°C e i 22°C, per produrre le birre inglesi(ALE - BITTERS - TOUT); mentre i lieviti  Saccharomyces Carlsbergensis, a bassa fermentazione, lavorano fra i 5°C e 10°C, e vengono usati per produrre le LAGER.


ISTRUZIONI
La birra,come il vino,si può anche produrla da soli. Per avere un’idea delle proporzioni delle materie prime, si pensi che per produrre Artigianalmente 23 litri di buona birra avremmo bisogno di:

5 kg di malto di orzo
30 litri di acqua (che dopo la bollitura scenderanno a 23)
70 /90 grammi di luppolo. 

La birra si ottiene macinando l’orzo,cuocendolo a circa 68 gradi x 1 ora,filtrando il composto così ottenuto (mosto) e facendo infine bollire il mosto ottenuto con il luppolo per circa 1 ora. 

Al termine del procedimento, dopo che il mosto sarà raffreddato, si aggiunge il lievito e si fa fermentare per circa 1 settimana, poi si procede all’imbottigliamento, e dopo circa 1 mese potremo finalmente bere la nostra birra, il procedimento descritto prende il nome All Grain. 

Esiste anche un sistema molto più semplice per fare la birra in casa, i kit per birra a partire dagli estratti di malto già luppolati. Funzionano un po’ come il purè di patate liofilizzato (anche se il nostro prodotto è in sciroppo) e praticamente ci risparmiano tutta la parte più faticosa della macinatura e della cottura e filtratura dell’orzo. 

Con i malti pronti infatti basta aggiungere acqua calda al composto, zucchero - se richiesto dal tipo di malto - e far bollire persoli 5 minuti. Al termine del procedimento,una volta raffreddato il composto, si aggiungeranno i lieviti e dopo la fermentazione, l’imbottigliamento e i classici 30giorni di maturazione in bottiglia,potremo bere la nostra ottima birra fatta in casa. 

Tutta l’attrezzatura o se vogliamo il nostro kit birra occupa pochissimo spazio e il procedimento può essere effettuato in cucina con le pentole in nostro possesso.

Di seguito alcuni link in rete nei quali si può approfondire l’argomento:
www.mondobirra.org/download/birra_in_casa.pdf
www.birraalmond.com/birra-in-casa.php
www.birraiolo.it/homebrewing.php

La Posta del cuore...

Cara Erika,
ho invitato a cena un ragazzo e vorrei tanto che non se ne andasse subito dopo mangiato, capito cosa intendo? Insomma, vorrei preparare una di quelle cenette “afrodisiache”, ma non posso portare a tavola le classiche “ostriche e champagne”, sarebbe troppo scontato e capirebbe subito dove voglio andare a parare, non credi? Tu cosa mi consigli?
Grazie.

Giorgia



Cara Giorgia,
assolutamente niente ostriche e champagne: spenderesti un patrimonio e pensa se non sortissero neanche l’effetto desiderato! Sicuramente qualcosa di leggero che non  appesantisca: e se poi si addormenta? No alle verdure: potreste ritrovarvi con antiestetici pezzettini scuri tra i denti e la libido crollerebbe di colpo. Vietati anche aglio e cipolla: l’alito acidulo produce esattamente lo stesso effetto. Io andrei sul pollo: mangiatelo con le mani (come del resto impone il galateo), poi pulisciti le dita succhiandole sensualmente e offrigli di … partecipare! Per dessert un sorbetto al limone che rinfresca labbra e bocca, sperando che le userete! Un po’ di vino non guasta, purchè di media gradazione: troppo leggero non garantisce la disinibizione, troppo forte rischia di intorpidire. Ma soprattutto fatti carina: il vero “bocconcino” sei tu, non dimenticarlo! In bocca al lupo e fammi sapere.
 
Tua Erika

Per contattare Erika potete mandare un e-mail a: report.rivista@gmail.com oppure scrivere a: LA POSTA DEL CUORE Via Bisalta, 162 – 12100 Cuneo

Tutto passa

TUTTO PASSA
Nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
(Racconto di Flavia Riperti)

Ti vestivi, lento, tra il buio della stanza e la luce che entrava dalle fessure della tapparella. Io stavo a letto, con la coperta fino al naso e ti guardavo. Quanti difetti avevi. “Da lunedì inizio la dieta” e poi non la iniziavi mai. Il tuo naso era come quello della mia insegnante delle medie, quella che odiavo.

La punta era piegata verso il basso. “Sono caduto, per quello è così”. Già, come se a me importasse qualcosa del tuo naso storto. Come se a me importasse il modo buffo con il quale ti tiravi su i pantaloni o il tuo essere sempre arrogante e incoerente. Come se a me importasse il fatto che io non ero la prima e non sarei stata l’ultima. Sai a me cosa me ne poteva fregare? Stavo li, con la coperta fino al naso e pensavo. 

Ti guardavo e pensavo. Pensavo che eri meraviglioso, che non desideravo altro dalla vita. Pensavo al nostro primo bacio. Pensavo alla neve, quando ero rimasta da te fino alle 4 di notte nonostante il giorno dopo avessi scuola. Pensavo alle ore passate a discutere per poi fare la pace. Pensavo a quando, un pomeriggio, ci siamo addormentati insieme e io mi sono svegliata prima di te. 

Dormivi,ti ho accarezzato i capelli, il viso, gli occhi, le labbra.“Ehi, che c’è?” - “Niente”. Pensavo a quel momento,invece. Perchè non c’era niente che mi facesse stare bene come te, semplicemente te. Ma quanto era bello guardarti negli occhi? Quanto era bello stare abbracciati e fissarci? Quante cose si vedono negli occhi...che belli che erano i tuoi. 

Quanto tempo passato ad ammirarli, a baciarli.“Perchè mi guardi?” - “Ti guardo gli occhi” - “Gli occhi?” - “Si, si capisce dai tuoi occhi quanto sei innamorata”.E lo ero, lo ero eccome. Ero innamorata ed era la mia prima vera volta. Ero convinta potesse durare per sempre, ero con vinta di poter guardare quegli occhi anche fra 30 anni e ritrovarli sempre uguali.“Dai amore, vestiti” e mi vestivo, mettevo il cappotto,la sciarpa, sistemavo i capelli ed ero pronta. Poi, ai piedi del letto, mi abbracciavi e mi facevi il solito sorrisino. 

In macchina, ad ogni semaforo rosso, ti giravi e mi guardavi... io facevo finta di niente ma con la coda dell’occhio ti vedevo. Poi te mettevi una delle nostre canzoni,allora mi voltavo e ti sorridevo. Scattava il verde e via, per la Milano-Meda...giorno, notte, mattino,sera. 

Quanta strada, quanti chilometri, quante canzoni,quanto Amore. Quante parole dette senza pensarci su, dette perchè in quel momento ci si sentiva euforici. Quante parole che,nonostante tutto, rimarranno e che ti ricorderai anche quando avrai una casa tutta tua ed un marito che torna la sera dal lavoro. Ma lo sentivi il mio cuore quando mi abbracciavi? Io lo sentivo. Penso che quello sia il rumore della felicità. Ero felice. Ora non lo sento più, quel rumore. Neanche la notte quando c’è silenzio assoluto. Tutto passa. Solo l’Amore dona l’illusione che l’eterno esista. 

Fine